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 Cristiano Vergani
 
   
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 Pubblica annunci qui Ottobre 2011

online dal
05/06/1997


ultimo aggiornamento:  08/10/2011








Che cosa è l'ETSHI - Environmental Tobacco Smoke Harm Index ?

Si tratta di un indice di mortalità attesa (decessi per milione), calcolata in base al livello di concentrazione del fumo di tabacco in ambiente. Il metodo di calcolo per ottenerlo compare nello standard australiano AS-1668.2 - 2002 (Supplement 1, Appendix A, pp. 6 -19). Il Supplement 1 è in pratica molto simile alla procedura IAQ dello standard ASHRAE 62.1 - 2004. La determinazione dell'ETSHI è basato su un noto rapporto scientifico redatto dal National Health and Medical Research Council australiano (NHMRC), "The Health Effects of Passive Smoking - A Scientific Information Paper - November 1997". Questo rapporto ha subito un approfondito processo di peer-review ed è stato ripreso da una grande quantità di riviste scientifiche internazionali. Ad ulteriore titolo di garanzia, è significativo che questo studio sia sopravvissuto ad una intensa campagna di attacco condotta con ogni mezzo dalle multinazionali del tabacco.

Gli aspetti salienti che possiamo trarre dall'Appendix A sono i seguenti:

• L'ETSHI permette di individuare il rischio di mortalità correlato ad una specifica esposizione a fumo di tabacco;

• Il rischio di mortalità è associato al cancro al polmone e a malattie cardiache su base ischemica;

• L'esposizione è riferita alla sola frazione RSP (frazione particellare respirabile), considerata responsabile dell'80% delle morti per tumore e del 50% delle morti per malattie cardiache;

• Le equazioni associate alla determinazione dell'ETSHI permettono di stimare un rischio di mortalità associato ad un ambiente, in funzione ad un sistema di ventilazione o di rimozione dell'RSP eventualmente adottato. Pertanto, esso può essere impiegato per valutare l'incidenza del ricambio e della filtrazione dell'aria in funzione della riduzione del rischio.



Quale è il ruolo dell'ETSHI nella determinazione dei parametri tecnici dei locali fumatori ?

O meglio, quale potrebbe essere, dato che questo indice è entrato in discussione da pochissimo tempo nelle commissioni normative nazionali che si occupano di questi problemi. Direi comunque un ruolo fondamentale, in quanto mette a disposizione un metodo predittivo per stabilire le prestazioni dell'impianto in rapporto al livello di rischio stabilito.

Qui si apre un altro grande quesito: quale potrebbe essere un livello di rischio accettabile ? A mio parere, si tratta di un falso problema, in quanto, in realtà, abbiamo già dei termini di paragone a cui riferirsi, già in uso per la tutela della salute dei cittadini tutti, fumatori e non, adulti, anziani e bambini, sani o non sani: i limiti di concentrazione delle micropolveri per l'aria esterna.

Infatti, una delle evidenze più importanti che emergono dal lavoro epidemiologico dell'NHMRC è che la mortalità attesa a causa dell'ETS è direttamente proporzionale alla concentrazione della frazione respirabile delle micropolveri, che assume un peso pressoché esclusivo nella determinazione dell'indice di rischio: potrebbe quindi essere un buon punto di partenza riferirsi al limite di 50 µg/m3, stabilito dall'OMS per il PM10 come limite accettabile per la popolazione generale.

Naturalmente esistono altri possibili riferimenti: riporto quanto scrive James Repace (unanimemente riconosciuto come uno dei massimi esperti mondiali sull'ETS) in un recentissimo articolo uscito sull'ASHRAE IAQ Applications (Controlling Tobacco Smoke Pollution - Vol 3, N.6 - Summer 2005) :

"...How big are these risks? OSHA defines a risk of 1 per 1,000 as a “significant risk of material impairment of health.” OSHA, a cognizant authority, stated that, for mortality rates of this magnitude, “the signifi cance of risk is very great.” Risks in excess of 3 per 10,000 are invariably regulated. Although no cognizant authority has set an acceptable level for SHS per se, we can ask if there is some level of mortality risk that federal regulatory agencies have viewed as acceptable? For guidance on this issue, we turn to a Harvard University review of 133 U.S. regulatory decisions. The risk management decision rule employed by federal regulatory agencies such as OSHA, Environmental Protection Agency (EPA), and Food and Drug Administration for carcinogens and toxins in air, water, or food is called de minimis risk, i.e., a lifetime risk “beneath regulatory concern.” This level is typically one death per million persons per lifetime".

Per potere inquadrare meglio il problema, ho scritto un piccolo foglio di calcolo per la determinazione dell'ETSHI. In questo modo, è semplice verificare, ad esempio, a quale livello di rischio corrispondono i parametri tecnici stabiliti dal DPCM 23/12/2003:

locale da 30 m2, quindi con capienza di 21 fumatori (0,7 fum/m2), ad un tasso di 2 sig./h per fumatore;

esposizione media di 63,425 µg/m3 di RSP, corrispondente ad una mortalità attesa di

ETSHI = 241 (decessi attesi per milione)         vedi calcolo in formato PDF

Come si vede, un valore ben lontano da quello auspicato da Repace (1 per milione), comunque decisamente non realistico (camminando su un qualsiasi marciapiede cittadino, con i limiti attuali di qualità dell'aria, le Autorità ci garantiscono un tasso di mortalità attesa per milione che si può stimare tra 200 e 400).

(chi fosse interessato può richiedere il foglio di calcolo per email)


 
Email: cristiano.vergani@ariacube.com